sabato 17 novembre 2007
Nei boschi eterni
Nei boschi eterni
(orig. Dans les bois éternels)
Fred Vargas
ISBN 978-88-06-18664-7


Un nuovo, apparentemente difficile, complicato caso per il commissario Adamsberg: chi è l'assassino (o forse è improprio l'uso del maschile?) che sembra far rivivere, con efferata crudeltà e raziocinio, antichi riti medievali?
Un uomo del Béarn, duro e passionale, che indaga non in linea retta, ma "preferisce procedere a zigzag", aiutato e sostenuto dai suoi comprimari, diversissimi ma fondamentali per scoprire l'autore di crimini tanto efferati.

Nella quotidianità di Parigi e della provicia francese si susseguono orribili delitti che ricalcano fedelmente i passi descritti in un prezioso manoscritto medievale: si uccidono cervi nei boschi della Normandia e se ne estraggono i cuori, cadaveri di giovani vergini sono profanati per estrarne parti necessarie alla preparazione di oscure pozioni magiche che possono garantire la vita eterna. Dietro questi orribili macchinazioni, c'è la mente e la mano di un uomo assetato di vendetta o lo spirito di una monaca del Settecento, orrendamente trucidata secoli fa e che cerca pace eterna?

Di indizi la strada di Adamsberg è disseminata: la verità e la soluzione del caso, sono sempre davanti ai suoi occhi: spesso è una verità scomoda, dolorosa, che si preferisce non affrontare. Ma è lì, che bussa insistentemente alla porta dell'ufficio del commissario.

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posted by Gigi at 13:52 | 3 comments
L'ombra del vento
L'ombra del vento
(orig. La sombra del viento)
Carlos Luis Zafón
ISBN 88-04-56130-0

Tutto ha inizio quanbdo Daniel Sempere viene condotto dal padre, proprietario di una libreria, nel Cimitero dei Libri Dimenticati. È il 1945 e Barcellona, come tutta la Spagna, vive sotto l'opprimente e gretta dittatura franchista: Daniel - forse non per caso, ma per un oscuro e beffardo gioco del destino - si ritrova per le mani un vecchio libro, L'ombra del vento, di un fantomatico scrittore, tale Julián Carax. Un romanzo che nasconde dietro di sé una vicenda misteriosa, avvenuta durante gli anni della Barcellona modernista, una storia offuscata dalla nebbia del passato e della memoria. Una storia che si svelerà impietosa e sconvolgente agli occhi esterrefatti di Daniel.

Non solo un eccellente ed emozionante romanzo gotico, un perfetto esperimento di feuilleton postmoderno, che fonde storie di amore infelici, omicidi e misteri, ma anche una continua celebrazione autorefenziale della magia della letteratura: i personaggi sembrano quasi acquistare forma e vita propria, Daniel "vive nei suoi libri" quasi dimentico che, fuori dalle pagine ingiallite dal tempo e dall'usura, esiste un mondo che con la letteratura può anche fondersi e farne parte, in maniera improvvisa e inarrestabile. È uno di quei romanzi in cui fermarsi a riflettere è difficile: il lettore viene trasportato, con enfasi, alla scoperta di vite e di intrighi familiari, di violente passioni e segreti, come se il libro non fosse solo carta, ma un copione vissuto in prima persona.

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posted by Gigi at 13:47 | 0 comments
mercoledì 14 novembre 2007
I viceré
I viceré
Federico De Roberto
ISBN 88-11-36144-3

Dove non c'è riuscita l'educazione scolastica italiana, spesso troppo pedante, ci riesce il cinema: è da poco nelle sale il film tratto dal romanzo omonimo. E sull'onda del successo, dell'interesse e della curiosità, si sfogliano le pagine di uno dei romanzi più belli del verismo. Forse meno obiettivo e distaccato di Verga o di Capuana, ma anche De Roberto, con I Viceré, ritrae perfettamente e con piglio (quasi) scientifico le innate caratteristiche, la natura opportunista, calcolatrice e meschina dell'essere uomo.

L'Unità d'Italia irrompe nelle vicende della famiglia Uzeda, ultimi discendenti dei viceré spagnoli in Sicilia, una nobilissima famiglia ormai in rovina, i cui esponenti principali, dalla vecchia zia avara, allo zio frate, al dissoluto principe Consalvo, incarnano l'emblema della decadenza sociale e morale. Alla morte di donna Teresa cercheranno tutti di spartirsi l'eredità, vantando ognuno motivi e prerogative che mettono in luce soltanto l'ipocrita e macchinosa oscurità dell'animo umano, pronto a tutto pur di difendere i propri interessi e non perdere i privilegi acquisiti.

In un'atmosfera da vero e proprio feuilleton, cupa, oscura, quasi brutale, la famiglia Uzeda svela lati della nostra psiche che si preferirebbe celare ma che si rivelano nella loro violenza nella pura quotidianità. Un romanzo non solo da leggere, ma da vivere, da sentire... se non basta, anche da vedere, ne I viceré di Roberto Faenza:

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domenica 11 novembre 2007
Ti trovo un po' pallida
Ti trovo un po' pallida
Carlo Fruttero
ISBN 978-88-04-57024-0

Ti trovo un po' pallida era stato in origine concepito come racconto per intrattenere i lettori de L'espresso durante l'estate del 1979: scritto solo da Fruttero, presentava all'epoca della sua pubblicazione il "marchio di fabbrica" Fruttero&Lucentini, quasi per non interrompere una fruttifera collaborazione e per non disorientare, eufemisticamente, i lettori affezionati.
Tra le ville della Maremma e delle colline senesi, in una Toscana esclusiva e molto alto-borghese, si svolge una storia misteriosa: Gea, la protagonista del racconto, è ossessianata da un vero e proprio tarlo, convinta di essersi dimenticata qualcosa e non c'è verso che riesca a ricordare che cosa. Nel suo lungo e articolato monologo interiore, seguiamo tutti gli spostamenti di Gea nella calda e raffinata estate toscana: è questa, pensiamo, la chiave di volta per scoprire il mistero. La storia è disseminata di tutti quegli indizi, all'inizio non evidenti, che alla fine serviranno a ricostruire la vicenda, in modo molto condensato per evitare di perdersi in particolari inutili.

Sullo sfondo gli amici, eclettici e sofisticati: pur stilizzati, tramite un uso sapiente dei dialoghi, i personaggi diventano credibili e sono dipinti in modo pittoresco e gradevole, con uno stile chiaramente ironico e distaccato.
Ti trovo un po' pallida è una ghost story atipica: anche se non sono presenti gli ingredienti fondamentali del genere tipico della cultura anglosassone, l'intreccio e l'ambientazione sono perfettamente adattati alla nostra cultura, tanto da rendere tutta la storia concepibile per il contesto italiano e darle un tocco di estrema originalità e suspence gotica.

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venerdì 9 novembre 2007
Jim Morrison. Vita, morte, leggenda
Jim Morrison. Vita, morte, leggenda
(orig. Jim Morrison. Life, Death, Legend)
Stephen Davis
ISBN 88-04-55359-6

Non è la solita biografia su Jim Morrison, è molto di più. Con documenti inediti, testimonianze che gettano una nuova luce sul "Re Lucertola", si scava nella tormentata vita di uno dei massimi artisti del rock, un poeta maudit contemporaneo, che ha voluto e saputo inscenare tutta la sua esistenza come una panica ed estrema rappresentazione di estatica sensualità. Jim Morrison, bello, affascinante, dalla voce calda e sensuale, ha colto le ansie, i tormenti e i fermenti degli anni Sessanta in un'America che, prima del 1968, era ancora profondamente provinciale e legata ai saldi valori della tradizione patriarcale: con le sue canzoni, con i suoi versi ermetici e intrisi di cultura beat, ha esplorato lati oscuri della psiche, della società, le dicotomie dell'amore, della vita e della morte, tormentato da demoni interiori e affascinato da una spiritualità sciamanica e primordiale.

Dall'infanzia di Jimmy, sempre in viaggio per gli Stati Uniti al seguito del padre militare di carriera, alle prime esperienze di Jim e i Doors alla ricerca di una sperimentazione artistica, in una psichedelica e stupefacente danza dionisiaca, fino alla lucida ricostruzione degli ultimi giorni di James Douglas tra il Marocco e Parigi, la vita, la morte e la leggenda del mito scorrono veloci lungo le pagine di un libro eccezionale.

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giovedì 8 novembre 2007
La vampa d'agosto
La vampa d'agosto
Andrea Camilleri
ISBN 88-389-2144-X

È in un'afosa estate siciliana che si dipana la trama oscura de La vampa d'agosto: Livia, l'eterna fidanzata di Salvo Montalbano, decide di trascorrere due settimane con una coppia di amici in Sicilia e lo incarica di trovare una villetta da prendere in affitto. L'unica sistemazione disponibile, in pieno agosto e senza preavviso, è una costruzione isolata, poco distante dal mare, ma che nasconde un segreto. Un vero e proprio ipogeo, la cui scoperta fortuita sarà la chiave di volta per risolvere uno dei casi polizieschi più intriganti di Montalbano, in un confuso gioco di specchi, di parallelismi, di doppi e di opposti.

Il mondo si può idealmente dividere in due gruppi: chi ama il commissario Montalbano e chi no. Con Camilleri non esistono mezze misure; il suo personaggio più riuscito, (anti)eroe dei suoi romanzi polizieschi più grotteschi, divertenti ed emozionanti, è sopra le righe, violento, manca spesso di tatto, incarna tutti gli stereotipi del vero maschio siciliano, possessivo, focoso, amante delle donne e della buona tavola, nonostante inizi a sentire, con una nota di rammarico, la (sua) età avanzare senza tregua: "E lui, vecchio, allucinato dalla billizza e perso darrè a quella giovintù che l'imbriacava, c'era caduto, a cinquantacinco anni sonati, come un picciliddro."
I romanzi di Camilleri li si può soltanto leggere tutti d'un fiato, con il suo stile riconoscibile, questo pastiche di italiano e gergalità dialettale, che sa trascinarti, volente o nolente, tra i vicoli di Montelusa, la gente di Vigata e la spiaggia di Marinella.

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mercoledì 7 novembre 2007
Il mio secolo
Il mio secolo. Cento racconti
(orig. Mein Jahrhundert)
Günter Grass
ISBN 88-06-15650-0

Un racconto per ogni anno del Novecento. Con i suoi cento racconti, cento brevi fermo-immagine, Grass corre lungo il filo sottile della storia, per ammonire, descrivere, sorridere, ricordare cento anni della storia di tutto il suo popolo e del mondo intero. Veloce come il fluire delle parole, ogni anno trascorre quasi senza lasciare più traccia di sé, ogni anno è un breve istante che ci sorprende e si confonde nel variegato e spesso imperscrutabile dispiegarsi del destino.

Si susseguono senza interruzione - e diverse sono le prospettive, diverse le voci narranti, i punti di vista e le impressioni derivanti - tanti eventi, grandi e piccoli, senza tregua: dalla Grande Guerra al tragico avvento del Nazionalsocialismo, dalla crisi economica degli anni Trenta alla ricostruzione del secondo dopoguerra, dall'improvviso innalzamento del Muro di Berlino in una notte d'agosto del 1961 alle gemelle Kessler in tv, dalle emozionanti finali ai Mondiali di Calcio fino al crollo della DDR, dalla riunificazione alla prima edizione sulla Straße des 17. Juni, nel 1995, della "«Love Parade», tanto assetata di vita quanto totalmente flippata": un quadro ironico e intenso del secolo più movimentato della storia tedesca.

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martedì 6 novembre 2007
Non dire notte
Non dire notte
(orig. אל תגידי לילה)
Amos Oz
ISBN 88-07-01715-6

Theo è un urbanista 60enne, amante della pace, della calma e della solitudine. Noa ha 15 anni in meno, attiva e intraprendente, insegna in un liceo della cittadina israeliana di Tel Kedar, nel cuore del deserto del Negev, ed è la sua compagna da oltre sette anni. La loro storia d'amore è caduta in un'immobile stasi: hanno entrambi bisogno di tornare a riflettere su loro stessi, sulla loro relazione, sul loro affetto, su che cosa rappresentano l'uno per l'altro. C'è bisogno di uno stimolo che dia a Noa la forza di liberarsi dall'improvviso torpore provinciale che sembra dominare anche la città e i suoi abitanti. Un suo allievo muore improvvisamente, forse un suicidio, causato da un'overdose: su richiesta del padre di lui, Noa decide di impegnarsi nell'istituzione di un centro recupero di tossicodipendenti nel Negev, coinvolgendo così anche Theo e la comunità di Tel Kedar.

Non dire notte non è un romanzo politico, non parla di Israele come viene comunemente rappresentato dalla CNN. Non parla di terroristi, palestinesi, territori occupati: è prima di tutto un romanzo sulla solitudine, sull'amore e la famiglia, sui rapporti amorosi e la sessualità di una coppia di mezza età. È un romanzo sui compromessi, l'unica vera forma, sostiene Amos Oz, di vita, di felicità, di realizzazione. Il Negev, con gli aspri contrasti del deserto, i colori intensi, gli odori, la cesura netta tra il giorno e la notte, si fa parte integrante del dipanarsi della storia, dei pensieri che corrono veloci, delle due diverse prospettive e voci - di Theo e Noa - che si alternano. Voci che, in forma di dialogo solitario, sono libere di esprimersi nella loro intimità e sincerità, senza freni, inibizioni o nessuno che le interrompa.

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domenica 4 novembre 2007
Il diavolo nella cattedrale
Il diavolo nella cattedrale
(orig. Tod und Teufel)
Frank Schätzing
ISBN 88-429-1463-0

Colonia, intorno al 1260: la città è in fermento per la costruzione del Duomo, uno degli edifici più alti ed imponenti del mondo allora conosciuto. La città renana, con le sue decine di antiche chiese, stretti vicoli scuri e maleodoranti, gli ampi giardini entro il perimetro delle mura, le taverne, i bordelli, le botteghe, fanno tutti da spettacolare sfondo alla trama. È la storia del giovane ladruncolo Jacop che, testimone dell'omicidio del capomastro Morart, fugge dal tenebroso Urquhart e troverà inaspettatamente aiuto nell'edurito Jaspar e nella bella Richmodis. Il thriller, talvolta lento, tarda a presentare al lettore il momento clou, il colpo di scena finale. Un colpo di scena alquanto atteso, scontato e poco sorprendente a dire il vero. Aspettative da best-seller medievaleggianti à la Ken Follett verrebbero facilmente disattese.

Ciononostante, Il diavolo nella cattedrale è un romanzo da leggere e suggestivo, soprattutto per i sensi: le descrizioni della Colonia medievale sono evocative, splendide, coinvolgenti. Schätzing fa sue le tecniche postmoderne di diversi punti di vista e prospettive, i personaggi si muovono con naturalezza nell'oscurità di una vicenda tra superstizione, orrore, violenza e potere. Un romanzo dove la forma è, forse, migliore della sostanza: un ottimo punto a suo favore...

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Con le peggiori intenzioni
Con le peggiori intenzioni
Alessandro Piperno
ISBN 88-04-55269-7

Finora l'unico romanzo di Alessandro Piperno sul mercato, l'unico romanzo che descriva così sarcasticamente, in profondità e con l'acume alla Saul Bellow, le vicende di tre generazioni di un'importante famiglia ebraica romana nel corso del Novecento. Sullo sfondo della Roma bene, tra i Parioli, l'Olgiata e il centro, si dipanano gli intrecci della famiglia Sonnino, dal nonno Bepy, ultimo esponente di un'orgogliosa e possente ebraicità, fisico, carnale, che sovverte cliché e stereotipi, al figlio albino, idealista e gracile, fino a Daniel, il nipote che, feticista dei collant e delle calze da donna, narra nel romanzo la sua storia, "la storia della mia fine. Della mia fallita rivoluzione. Delle mie dimissioni da figlio di papà. Questa è la storia del secondo ebreo giustamente crocifisso da un'oligarchia di romani".

Tra decine di feste eleganti e sofisticate, parvenu e ultimi rampolli imberbi, l'alta borghesia romana nasconde intrecci, tradimenti, delusioni, storie torbide di sesso, violenze, perversioni: con uno stile inconfondibile, abile, veloce, erudito e sottilmente ironico, Piperno dà una fotografia inquietante di tre generazioni che si fondono e si confondono nel dorato paradiso dei Sonnino, dei Cittadini, dei Ruben, dei Paciotti... È uno spettacolare caleidoscopio di figure ciniche, superficiali, arroganti, deboli e impotenti, che si muovono tra le parole dirette e intense di una rivelazione letteraria che ha scatenato polemiche e alimentato critiche.

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sabato 3 novembre 2007
E' una vita che ti aspetto
È una vita che ti aspetto
Fabio Volo
ISBN 88-04-53360-9

Vedo il (di già?) secondo romanzo di Fabio Volo nello scaffale di una libreria mantovana e mi chiedo, ma lui non faceva il vj o il presentatore o l'attore o il panettiere o che altro? Si mette anche a fare lo scrittore, adesso? Lo compro, inizio a leggere con curiosità, forse più per sfida, È una vita che ti aspetto e mi ricredo, mi perdo nella storia di "Francesco che non era felice e invece poi sì". È un romanzo bello, sì, da leggere tutto d'un fiato, senza riflettere, senza pensarci, di cui assaporare ogni parola.

Non è tanto diverso da tutti noi, Francesco: è "normale", poco più che trentenne, un lavoro che prima gli piaceva e lo entusiasmava e adesso no, qualche storiella di amore-sesso qua e là, ma niente di davvero serio, i genitori, la sera con gli amici, le riflessioni ipocondriache sulla vita e l'esistenza. Ma cambia tutto. Cambia con Ilaria, la fioraia che era una vita che l'aspettava, che lo colpisce, lo affascina, gli dà quella spinta a lasciare, cambiare, prendere una nuova via. Via il lavoro, iniziando a vivere non in funzione del fine settimana e a contare tutti i giorni, uno per uno, in un angoscioso countdown, fino all'arrivo del weekend per sentirsi finalmente liberi, ma godendo di ogni giorno per quel dono prezioso che è.

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posted by Gigi at 22:47 | 0 comments