domenica 11 novembre 2007
Ti trovo un po' pallida
Carlo Fruttero
ISBN 978-88-04-57024-0
Ti trovo un po' pallida era stato in origine concepito come racconto per intrattenere i lettori de L'espresso durante l'estate del 1979: scritto solo da Fruttero, presentava all'epoca della sua pubblicazione il "marchio di fabbrica" Fruttero&Lucentini, quasi per non interrompere una fruttifera collaborazione e per non disorientare, eufemisticamente, i lettori affezionati.
Tra le ville della Maremma e delle colline senesi, in una Toscana esclusiva e molto alto-borghese, si svolge una storia misteriosa: Gea, la protagonista del racconto, è ossessianata da un vero e proprio tarlo, convinta di essersi dimenticata qualcosa e non c'è verso che riesca a ricordare che cosa. Nel suo lungo e articolato monologo interiore, seguiamo tutti gli spostamenti di Gea nella calda e raffinata estate toscana: è questa, pensiamo, la chiave di volta per scoprire il mistero. La storia è disseminata di tutti quegli indizi, all'inizio non evidenti, che alla fine serviranno a ricostruire la vicenda, in modo molto condensato per evitare di perdersi in particolari inutili.
Sullo sfondo gli amici, eclettici e sofisticati: pur stilizzati, tramite un uso sapiente dei dialoghi, i personaggi diventano credibili e sono dipinti in modo pittoresco e gradevole, con uno stile chiaramente ironico e distaccato.
Ti trovo un po' pallida è una ghost story atipica: anche se non sono presenti gli ingredienti fondamentali del genere tipico della cultura anglosassone, l'intreccio e l'ambientazione sono perfettamente adattati alla nostra cultura, tanto da rendere tutta la storia concepibile per il contesto italiano e darle un tocco di estrema originalità e suspence gotica.
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