martedì 6 novembre 2007
Non dire notte
(orig. אל תגידי לילה)
Amos Oz
ISBN 88-07-01715-6
Theo è un urbanista 60enne, amante della pace, della calma e della solitudine. Noa ha 15 anni in meno, attiva e intraprendente, insegna in un liceo della cittadina israeliana di Tel Kedar, nel cuore del deserto del Negev, ed è la sua compagna da oltre sette anni. La loro storia d'amore è caduta in un'immobile stasi: hanno entrambi bisogno di tornare a riflettere su loro stessi, sulla loro relazione, sul loro affetto, su che cosa rappresentano l'uno per l'altro. C'è bisogno di uno stimolo che dia a Noa la forza di liberarsi dall'improvviso torpore provinciale che sembra dominare anche la città e i suoi abitanti. Un suo allievo muore improvvisamente, forse un suicidio, causato da un'overdose: su richiesta del padre di lui, Noa decide di impegnarsi nell'istituzione di un centro recupero di tossicodipendenti nel Negev, coinvolgendo così anche Theo e la comunità di Tel Kedar.
Non dire notte non è un romanzo politico, non parla di Israele come viene comunemente rappresentato dalla CNN. Non parla di terroristi, palestinesi, territori occupati: è prima di tutto un romanzo sulla solitudine, sull'amore e la famiglia, sui rapporti amorosi e la sessualità di una coppia di mezza età. È un romanzo sui compromessi, l'unica vera forma, sostiene Amos Oz, di vita, di felicità, di realizzazione. Il Negev, con gli aspri contrasti del deserto, i colori intensi, gli odori, la cesura netta tra il giorno e la notte, si fa parte integrante del dipanarsi della storia, dei pensieri che corrono veloci, delle due diverse prospettive e voci - di Theo e Noa - che si alternano. Voci che, in forma di dialogo solitario, sono libere di esprimersi nella loro intimità e sincerità, senza freni, inibizioni o nessuno che le interrompa.
Etichette: israeliana