mercoledì 24 ottobre 2007
Le particelle elementari
Le particelle elementari ( Les Particules élémentaires)
Michel Houellebecq
ISBN 88-452-4098-0

Questo romanzo è esplicitamente dedicato all'uomo, com'è dichiarato dall'autore al termine dell'opera: agli appartenenti di quella umanità che le vicende del XX secolo hanno coinvolto e dalle quali è indissolubilmente rimasta segnata. Non si vuole fornire una verità, nè indirizzare i lettori verso una comprensione delle vicende storico-sociali del secolo passato, ma semplicemente raccontare una storia, quella dell'uomo, secondo differenti punti di vista. O meglio, tramite due sole prospettive, antitetiche. Leggendo Le particelle elementari, non si può far a meno di notare che si tratta di un chiaro ammonimento verso un moderno "carpe diem", verso la capacità e la necessità dell'uomo di cogliere e vivere l'attimo per quello che è, di godere di ogni istante e di ciò che la vita offre quotidianamente in maniera sincera e totale. Non si deve tendere alla felicità, ma alla serenità piuttosto, ad una serie continua di piccole felicità interrotte e brevi.

Il finale stesso del romanzo è talmente tragico che volutamente rasenta il paradossale: tutte le esistenze coinvolte non possono concludersi nel modo cinico che Houellebecq propone: la morte sembra l'unica soluzione a tutte le pene (e alle gioie) della vita e sappiamo bene che così, in realtà, non può essere. Accanto ad una scrittura rapida, fluida, anche piacevole, lo scrittore dà sfoggio di nozionismo tecnico-storico-socio-scientifico, ma per fortuna non fine a se stesso. Crea nel lettore un effetto di straniamento pseudo-brechtiano che ci porta al distacco momentaneo dalla vicenda, permettendoci di capire che non si sta vivendo con il cuore, bensì o con il cervello o secondo l'istinto (Michel, il fratello sessuofobo e cerebrale VS Bruno, sessuomane ed erotomane). Ed è soltanto il cuore che indirizza l'uomo verso il godimento totale della propria vita.

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posted by Gigi at 23:20 |


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